SAGRA DEGLI GNOCCHI 2005

La sagra degli gnocchi è sicuramente l’evento più importante del Centro Sociale Polivalente Longarina. L’iniziativa è partita l’anno scorso, durante la primavera, quando il consiglio doveva decidere data e svolgimento dell’annuale festa di quartiere. Ma quando i rappresentanti del centro si sono messi a tavolino per organizzare la classica festarella di fine luglio, si sono chiesti se forse potevano rendere il centro sociale e la festa del quartiere un evento unico per l’intero comune di Roma. Hanno allora cominciato a pensare a varie iniziative particolari, ma non ne trovavano una che potesse valorizzare un certo aspetto della Longarina. Ad un tratto però, un’idea è nata: tutte le donne del quartiere sapevano fare una cosa comune: gli GNOCCHI. E quale miglior cosa allora di una Sagra degli gnocchi in cui potessero partecipare tutte le migliori cuoche del quartiere? All’inizio l’idea parve semplice e di facile realizzazione; si verificò la disponibilità delle cuoche, che furono da subito contente dell’iniziativa, partì l’opera di volantinaggio che si estese da Ostia Antica fino a Ostia e anche in qualche quartiere di Roma.

Finché non arrivò il primo giorno di festa. Nei giorni precedenti erano stati montati cucina, palco per la musica, un complicato sistema di illuminazione e le strutture per i bambini preesistenti erano state rimesse a posto per rendere la zona più adatta all’evento. Alcuni si occuparono dell’acquisto degli ingredienti: lo scopo era fare cento chili di gnocchi per la prima serata, e poi cucinare pasta semplice per le altre serate. Se di quel quintale di gnocchi fosse avanzato qualcosa, si sarebbero cucinati anche il giorno successivo.

Così la mattina del 28 luglio 2005 le donne della zona, armate di “parannanza” e schiacciapatate iniziarono la loro missione. Bollirono le patate e le spelarono; le schiacciarono e le impastarono tutte insieme. Faticarono un’intera giornata, e finalmente arrivò la sera.
Ma nessuno aveva calcolato una cosa: che la notizia di una sagra popolare con gnocchi fatti in casa, musica dal vivo e aria fresca della sera di fine luglio aveva fatto gola a tante persone, e quella sera decisero tutte di andare a dare un’occhiata.
Così gli gnocchi terminarono tutti, tanto che le stesse cuoche dovettero rinunciarci a prenderne un piattino per sentire se erano venuti bene.

L’opinione che la gente si fece quella sera era positivissima, così tutti capirono che il giorno dopo il fenomeno sarebbe stato ancor più grande. Si decise di rifare gli gnocchi, aumentandone le quantità. Il caldo infernale di mezzogiorno non bastò a fermare le nostre cuoche che ribollirono, rispelarono e ritritarono le patate per altri tre pomeriggi di seguito.
La sera la zona si accendeva, la gente non sapeva dove parcheggiare e i tavoli del ristorante non erano abbastanza, tanto che si dovette ricorrere spesso ai tavoli di casa propria! Quando a mezzanotte il gruppo terminava di cantare e la gente cominciava ad andare via, tutti i partecipanti all’organizzazione e allo svolgimento dell’evento accusavano una stanchezza terribile, sia fisica che mentale. Ma la cosa più bella era che, sebbene la stanchezza giocasse loro brutti scherzi, tutti la sera, riuniti al tavolo per decidere sul da farsi del giorno successivo, erano felici. E non quell’allegrezza di chi sta in compagnia e magari beve qualche bicchiere di birra (oops!), ma una felicità che partiva direttamente dal cuore e che era causata dall’enorme soddisfazione che ognuno di loro aveva nei confronti di se stesso, per aver partecipato ed essersi reso utile ad una iniziativa così coinvolgente. Uno degli scopi principali di queste iniziative infatti non è solo cercare di attirare più gente possibile per far si che il centro si autofinanzi e vada avanti, ma anche quello di coinvolgere le persone che abitano nella zona, perché senza di loro il centro non avrebbe scopo.
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